NOVITA’ DEL CONCORDATO PREVENTIVO BIENNALE

Il 26 luglio 2024, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera definitivo al decreto correttivo della riforma fiscale. Tra le varie modifiche apportate, spiccano importanti novità riguardanti il concordato preventivo biennale. Ecco un riepilogo delle principali innovazioni introdotte.

La novità più significativa riguarda l’implementazione di un nuovo regime di tassazione opzionale applicabile al reddito incrementale concordato. Le aliquote, comprese tra il 10% e il 15%, variano in base all’affidabilità fiscale del contribuente. Rimangono invece invariati i criteri per il calcolo del reddito concordato.

Secondo le prime indiscrezioni, il sistema prevederà tre aliquote, crescenti con il diminuire del punteggio ISA indicato nel modello REDDITI 2024. In particolare, le aliquote saranno le seguenti:

  • 10% per i contribuenti con punteggio ISA 8, 9 o 10;
  • 12% per quelli con punteggio ISA 6 o 7;
  • 15% per coloro con punteggio ISA 5 o inferiore.

L’introduzione di questo nuovo sistema mira a rendere il concordato preventivo biennale più attrattivo, riducendo il carico fiscale rispetto alla normativa precedente.

Non è ancora chiaro se un meccanismo simile verrà applicato anche ai contribuenti in regime forfettario, i quali non hanno un punteggio ISA di riferimento.

La versione originaria del decreto legislativo correttivo aveva introdotto una modalità specifica per il calcolo degli acconti per il 2024. Tuttavia, potrebbe esserci un’ulteriore modifica, considerando che chi aderirà al concordato preventivo biennale potrà usufruire della tassazione sostitutiva più vantaggiosa.

Oltre alla flat tax, il decreto introduce anche delle nuove cause di esclusione e decadenza, e identifica nuovi componenti da escludere nel calcolo del reddito concordato.

Il quadro normativo relativo al concordato preventivo biennale dovrebbe stabilizzarsi con l’entrata in vigore del decreto, atteso con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. I contribuenti avranno tempo fino al 31 ottobre per decidere se aderire o meno, con la possibilità di valutare la convenienza in base ai redditi dichiarati nel modello REDDITI 2024.