Negli ultimi anni, il dibattito sulla tassazione delle multinazionali ha catturato l’attenzione del mondo. La questione dell’evasione fiscale e della competizione fiscale dannosa tra paesi ha spinto le nazioni a cercare soluzioni più eque e globali. Una di queste soluzioni è la Global Minimum Tax, una proposta che potrebbe rivoluzionare il sistema fiscale internazionale.
Cos’è la Global Minimum Tax?
La Global Minimum Tax è una proposta che mira a stabilire un livello minimo di imposizione fiscale effettiva per le aziende multinazionali. In sostanza, impone un tetto minimo alle aliquote fiscali che le aziende si trovano a dover pagare in qualsiasi parte del mondo. L’obiettivo è porre fine alla pratica dell’elusione fiscale attraverso lo spostamento dei profitti verso giurisdizioni a bassa tassazione.
Essa si basa su un progetto OCSE del 2021 per togliere competitività ai paradisi fiscali (Model Rules OCSE 20.12.2021) e sul relativo commentario del 14.03.2022, recependo l’accordo globale conosciuto come “Pillar 2” o “Secondo pilastro”.
Quali sono gli obiettivi?
- Equità fiscale: attualmente, alcune aziende multinazionali sfruttano lacune nel sistema fiscale internazionale per evitare di pagare tasse in modo equo; ciò significa che i contribuenti comuni e le piccole imprese finiscono spesso per sopportare un carico fiscale più pesante.
- Riduzione della competizione fiscale dannosa: la competizione fiscale tra paesi ha spesso portato a una corsa al ribasso delle aliquote fiscali per attirare le aziende; questo può danneggiare la capacità dei governi di finanziare servizi pubblici essenziali. Un’imposizione minima globale contribuirebbe a porre fine a questa competizione nociva.
- Stimolo all’investimento nazionale: imporre un tetto minimo alle aliquote fiscali a livello globale può rendere meno attraenti le giurisdizioni a bassa tassazione per le aziende, spingendo verosimilmente le imprese a investire di più nei loro paesi d’origine e contribuendo così alla crescita economica.
- Prevenzione dell’evasione fiscale: la Global Minimum Tax può ridurre l’attrattiva delle pratiche di elusione fiscale e incoraggiare le aziende a pagare le tasse dovute nei paesi in cui operano, rafforzando la stabilità finanziaria dei governi.
Chi sarà interessato?
L’ambito soggettivo di applicazione riguarda:
- gruppi multinazionali con fatturato consolidato non inferiore a 750 milioni di euro in almeno due dei quattro esercizi precedenti;
- gruppi domestici con medesima soglia di fatturato.
Restano ESCLUSI fondi d’investimento, veicoli di investimento immobiliare, enti no-profit, enti statali, il trasporto marittimo internazionale e le organizzazioni internazionali
Attuazione in Italia: ambito oggettivo
Il Decreto Legislativo attuativo della Direttiva UE 2022/2523, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri, prevede l’introduzione di tre tasse, volte ad assicurare quell’aliquota effettiva indicata dall’Ocse come punto minimo di caduta del prelievo sulle multinazionali o sulle imprese nazionali di rilevante dimensione.
In particolare, secondo lo schema verranno introdotte:
- un’aliquota minima integrativa, il cui versamento sarà dovuto dalle società controllanti localizzate in Italia, di gruppi multinazionali o nazionali, in relazione alle imprese facenti parte del gruppo soggette ad una bassa imposizione, ovvero inferiore al 15 per cento;
- un’aliquota minima suppletiva, il cui versamento sarà dovuto da una o più imprese di un gruppo multinazionale localizzate in Italia, in relazione alle imprese che fanno parte del gruppo soggette ad una bassa imposizione quando non è stata applicata, in tutto o in parte, l’imposta minima integrativa equivalente in altri Paesi;
- un’aliquota minima nazionale, dovuta in relazione alle imprese di un gruppo multinazionale o nazionale che sono soggette a una bassa imposizione e si trovano in Italia. Questa tassazione, lasciata come facoltà dalla Direttiva UE, consente al Paese di tassare le società stabilite in Italia.
Le regole dovranno essere introdotte entro il 31 dicembre 2023 e risultare applicabili dal 1° gennaio 2024.