Una delle più interessanti novità fiscali in tema di riforma dell’IRPEF e dell’IRES che potrebbe a breve diventare operativa, riguarda la possibilità di affrancare riserve e fondi in sospensione d’imposta attraverso il pagamento di un’imposta sostitutiva del 10%.
In moltissimi bilanci infatti sono presenti tali tipologie di riserve, derivanti da rivalutazioni effettuate negli anni passati, e che non erano a suo tempo state oggetto di affrancamento (ossia di un pagamento di imposta ulteriore che evitava appunto la “sospensione” dell’imposta).
Tale sospensione comporta il versamento delle imposte sui redditi in capo alla società quando tali riserve vengono distribuite ai soci, essendo in sostanza utili non tassati a suo tempo. Oltre a questo, il socio percettore del dividendo subirà anche la normale tassazione del 26%.
Questa novità fiscale rappresenta un’opportunità non presente da venti anni nello scenario fiscale italiano e riguarderà tutte le riserve in sospensione d’imposta iscritte in bilancio al 31 dicembre 2023 e ancora presenti al 31 dicembre 2024.
L’imposta sostitutiva del 10%, che dovrà essere versata in quattro rate annuali di pari importo, permetterà allora di evitare ulteriori pagamenti di imposte in capo alla società una volta che si andrà a distribuire ai soci tali riserve, rimanendo la sola tassazione in capo al socio percettore, come per le normali riserve di utili.
Dott. Michele Roviaro