Affrancamento delle riserve: vantaggi rilevanti per i soggetti IRPEF
Il Ministero dell’Economia ha pubblicato il decreto attuativo del 27 giugno 2025 relativo all’affrancamento delle riserve in sospensione d’imposta, previsto dal D.Lgs. 192/2024. La misura consente, a determinate condizioni, di regolarizzare queste riserve pagando un’imposta sostitutiva del 10%, con vantaggi fiscali importanti, soprattutto per i soggetti IRPEF.
Principali novità e condizioni
- Oggetto dell’affrancamento: possono essere affrancate una o più riserve in sospensione iscritte nel passivo, anche parzialmente, se presenti nei bilanci 2023 e 2024.
- Esclusione: non si possono affrancare riserve utilizzate per coprire perdite e quindi non più iscritte.
- Distribuzione ai soci: non è ammesso l’affrancamento se la riserva è stata deliberata per la distribuzione prima del 1° gennaio 2025.
- Effetti fiscali: l’imposta sostitutiva del 10% assorbe anche la tassazione in capo ai soci delle società di persone (e società trasparenti ex artt. 115-116 TUIR), rendendo fiscalmente neutra la successiva distribuzione.
Modalità operative
- L’affrancamento si perfeziona indicando le riserve e l’imposta dovuta nella dichiarazione dei redditi 2025, indipendentemente dal versamento dell’imposta.
- Il pagamento avviene in 4 rate annuali, a partire dal saldo imposte 2024.
Vantaggi per i soggetti IRPEF
- Le società di persone possono affrancare le riserve con imposta sostitutiva a carico della società, ma con effetti positivi sui soci, che non subiscono ulteriore tassazione alla distribuzione.
- È consentito affrancare le riserve anche in caso di passaggio da contabilità ordinaria a semplificata nel 2025.
- Le trasformazioni societarie non precludono l’affrancamento: le società di capitali trasformate in società di persone possono affrancare in regime IRPEF; viceversa, per trasformazioni opposte, si applica il regime IRES.
A cura della Dott.ssa Tabita Romio