Negli ultimi anni il concetto di impresa si è evoluto: non più solo generazione di profitto, ma anche creazione di valore per la società e l’ambiente. In questo contesto si inserisce la Società Benefit (SB), introdotta in Italia con la Legge 208/2015 (Legge di Stabilità 2016) ed ispirata al modello statunitense delle Benefit Corporation (B CORP).
Cos’è una Società Benefit
La Società Benefit è un’evoluzione delle tradizionali società di capitali o di persone (S.r.l., S.p.A., S.a.s., ecc.) che, oltre allo scopo di lucro, integra nel proprio oggetto sociale uno o più obiettivi con finalità di beneficio comune.
Questo significa che l’impresa non persegue unicamente l’obiettivo di massimizzazione del profitto per gli azionisti (definita come “shareholder value”), ma si impegna a generare impatti positivi, o a ridurre quelli negativi, su persone, comunità, territori, ambiente, enti e altri portatori di interesse (con un’ottica di “stakeholder value”).
Rispetto ad una società “tradizionale”, le società benefit si caratterizzano per:
- Avere un doppio scopo ben identificato in Statuto: combinano profitto e impatto positivo, inserendo nell’oggetto sociale le finalità di beneficio comune perseguite.
- Responsabilità: gli amministratori, nella gestione dell’impresa, devono bilanciare l’interesse degli azionisti di massimizzazione del profitto con gli interessi degli stakeholder identificati negli obiettivi inseriti nello Statuto.
- Trasparenza: le SB sono tenute a redigere una relazione d’impatto annuale, allegata al bilancio e depositata al Registro Imprese unitamente ad esso, che descriva le attività svolte in perseguimento delle finalità di beneficio comune e il raggiungimento o meno degli obiettivi che di anno in anno vengono declinati dall’organo amministrativo in tal senso. Della sua redazione è responsabile il “responsabile d’impatto”, che può essere un membro del CdA ma anche un soggetto terzo.
- Valutazione esterna: la relazione deve basarsi su standard di valutazione riconosciuti, anche se non è obbligatoria la certificazione da parte di enti terzi. Tra questi standard, il più utilizzato è il BIA (B Impact Assessment).
Vantaggi per le imprese
Diventare Società Benefit nasce naturalmente dalla volontà di fare del bene alla comunità e all’ambiente, e di conseguenza deriva da valori e principi ispiratori piuttosto che da finalità strategiche. Tuttavia, le SB possono trarre vantaggi da questa loro modalità di operare:
- Reputazione: rafforzano l’identità aziendale e la fiducia del mercato.
- Attrattività per talenti e investitori: sempre più professionisti e fondi preferiscono realtà con una missione chiara e sostenibile.
- Innovazione: favoriscono una cultura aziendale orientata al lungo termine e alla creazione di valore condiviso.
- Preparazione all’evoluzione normativa: si allineano alle direttive europee sulla sostenibilità e sulla rendicontazione ESG (Environmental, Social, Governance).
Come si diventa Società Benefit
Per diventare Società Benefit occorre:
- Modificare lo statuto societario, inserendo le finalità di beneficio comune (in caso di costituzione della società ex novo, le finalità andranno inserite già nell’atto costitutivo).
- Nominare uno o più responsabili d’impatto interni o esterni incaricati di monitorare l’impatto sociale e ambientale e di perseguire gli obiettivi, nonché di redigere la relazione d’impatto.
- Redigere annualmente la relazione d’impatto.
Occorrerà dunque procedere con atto notarile, stante la necessità di agire a livello di Statuto.
Il ruolo del commercialista
Il commercialista o consulente riveste un ruolo chiave nell’accompagnare la società in questo percorso:
- Analizza la compatibilità del modello SB con la strategia aziendale.
- Supporta nella redazione dello statuto ed identificazione delle finalità di beneficio comune.
- Assiste nella valutazione d’impatto e nella predisposizione della relazione annuale.
Conclusioni
La Società Benefit rappresenta un’opportunità concreta per le imprese che vogliono distinguersi, che hanno compreso l’importanza di generare valore sostenibile e affrontare le sfide del mercato in modo responsabile.
Per i commercialisti e i consulenti, approcciare questa tematica significa aggiornare le proprie competenze e offrire consulenza strategica su temi che vanno oltre i numeri: valori, impatto e futuro.
A cura della Dottoressa Alice Zorzan