UN INTERESSANTE UTILIZZO DELLA POLIZZA VITA

Non è raro il caso che il cliente, pur nel rispetto delle regole sulla legittima, si rivolga al professionista perché intende destinare, magari in riservatezza, determinati importi liquidi, alla persona cara legittimaria o meno, piuttosto che all’Ordine religioso, piuttosto che all’amante, piuttosto che a colui lo ha affiancato per tanti anni durante la vita lavorativa fornendo un contributo alla crescita aziendale e altro ancora…

UN CASO

Ipotizziamo che il consulente assicurativo abbia già indirizzato il Cliente verso una polizza vita e, giusto per circoscrivere la tematica, che ci troviamo difronte al famoso nonno, che vuole far arrivare il vantaggio finanziario esclusivamente ai nipoti. Proviamo a tenere presente le tante criticità da tenere in considerazione già viste in precedenza.

Ancora una volta ci avvaliamo dell’istituto del trust che possiamo o meno immaginare faccia già parte del progetto complessivo da solo o combinato con altri. È evidente che se, avendo come riferimento solo la polizza vita, i valori sono modesti, l’utilizzo del trust va vagliato mediante un calcolo di convenienza economica o di altra valenza (riservatezza o altro). Ebbene: se i lineamenti generali della polizza vita sono già in chiari al lettore (diversamente vedasi la breve sintesi riportata in Appendice) lo invito a riflettere su questi aspetti non di poco rilievo:

• La polizza vita deve sempre rispettare le condizioni in essa riportate;

• Deve in particolare sempre esserci l’individuazione del beneficiario, pur rimanendo la libertà di cambiarlo, finché in vita l’assicurato;

• L’indennizzo inesorabilmente, alla fine, va erogato a costui, il beneficiario appunto;

• Si potrebbe affermare conclusivamente che le norme che la disciplinano non permettono alcun sviluppo programmatico nel senso che abbiamo più volte visto possibile.

• Proviamo ad immaginare che il beneficiario quando è arrivato il momento di incassare abbia problemi di crisi o insolvenza, piuttosto che sia ancora un minorenne;

• Non si può parlare di protezione alcuna dei valori erogati dall’Assicurazione; aspetto non secondario.

• Non esiste nessuna programmazione che consideri tutte o almeno le più probabili situazioni che DEVONO essere prese in considerazione almeno se ho a che fare con minorenni.

Come si può notare il connubio polizza / trust risolvendo a piedi pari tutte queste problematiche, esalta anche nel tempo a venire, i vantaggi della continuità generazionale.

In particolare, offre e garantisce ancora una volta la Protezione dei beni a ciò destinati. La stessa versatilità, si soffermi il lettore a considerare, si potrà ritrovare anche in altre situazioni, come in quelle che abbisognano di riservatezza, quali quelle brevemente accennate in premessa. Nel caso preso in esame pertanto se beneficiario della polizza è il trustee di un trust, diversamente da quanto accade con la polizza dove il capitale va direttamente al beneficiario che lo usa come vuole, il disponente vedrà il capitale riscosso inserito in un programma; e costui, il nonno disponente, oltre che tenere in considerazioni i suoi personali desiderata potrà tenere in debita considerazione tutte le possibili situazioni che si potranno presentare in futuro, proprio come già abbiamo avuto modo di vedere.