Piano Transizione 5.0

Il 26 febbraio scorso è stato approvato dal Governo il decreto PNRR che detta le regole del nuovo Piano Transizione 5.0, il quale prevede un credito d’imposta rivolto a tutte le imprese che effettuano nuovi investimenti, all’ interno di progetti di innovazione che portano a una riduzione dei consumi energetici.

Per accedere all’ incentivo, le imprese devono quindi investire in beni strumentali materiali e immateriali previsti dal Piano Transizione 4.0, interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

Questi investimenti devono essere parte di progetti di innovazione che portano a una riduzione dei consumi energetici pari almeno al 3% o 5%, a seconda della struttura produttiva o dei processi interessati. Il Piano prevede incentivi anche per l’acquisto di software, sistemi, piattaforme e applicazioni legati all’efficienza energetica e al monitoraggio dei consumi energetici, nonché alla gestione d’impresa.

Le aliquote di base del credito d’imposta variano dal 35% al 45%, in base all’effettiva riduzione dei consumi energetici, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro; per poi ridursi progressivamente per le quote di investimenti superiori a tale importo.

Il Piano Transizione 5.0 prevede poi un sostegno significativo per investimenti relativi all’ autoconsumo e all’ autoproduzione di energia, individuando uno specifico credito d’imposta.

Tali investimenti devono far parte di un progetto di innovazione che preveda l’acquisto di beni strumentali 4.0 e che permetta di raggiungere una riduzione pari ad almeno il 3% dei consumi energetici della struttura produttiva, oppure ad almeno il 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento, come visto in precedenza.

Se tali progetti sono di valore superiore ai 40.000 €, accedono all’agevolazione anche gli investimenti in nuovi beni strumentali finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, tra cui i pannelli fotovoltaici, ad eccezione delle biomasse, compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta.

Per quanto riguarda i moduli fotovoltaici, l’incentivo è limitato ai soli pannelli prodotti negli Stati membri dell’Unione europea con efficienza pari ad almeno il 21,5%.

È prevista inoltre una maggiorazione rispettivamente del 120% e 140% per quelli a maggiore efficienza previsti dal Decreto Energia, potendo arrivare così ad un incentivo potenziale del 63%.

Viene previsto poi un incentivo anche per le spese di formazione del personale, se sono finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi.
La fruizione dell’incentivo avverrà tramite compensazione con F24; non sarà automatica, ma ci sarà un “provvedimento di concessione”.

Sarà di prossima emanazione il decreto attuativo che dovrà definire i dettagli e le modalità di presentazione delle certificazioni e delle comunicazioni necessarie per la fruizione dell’incentivo.