MIO FIGLIO NON SARA’ IN GRADO DI GESTIRE IL PATRIMONIO DOPO DI NOI!

Un grido d’allarme si leva dalla nostra attuale società.

Piccola o grande che sia.

La definizione di DISABILITÀ si dilata in confini che non erano immaginabili già negli anni prima del covid.
Conoscevamo, noi non addetti ai lavori, quella nota come «disabilità grave» di cui si occupa una normativa specifica (Legge 104/92);


Per quanto mi riguarda, dopo il 1968, abbiamo imparato a conoscere e a convivere negli ultimi decenni anche con quel genere di disabilità che abbraccia molteplici individui oltre al drogato, il ludopatico ecc.


Ma Soprattutto dopo il covid, si è fatta strada una forma subdola di fragilità sulla quale mi sto sempre più frequentemente imbattendo nella mia vita professionale.
Di che fenomeno si tratta?

Del figlio semplicemente “immaturo” nelle più svariate modalità di presentazione: dal ragazzo fragile, viziato … al ragazzo a volte sorprendentemente sano, anche abbronzato, che magari si applica in più discipline sportive, magari in possesso di laurea, tanto bravo a risparmiare … (“mio figlio è così morigerato che per non spendere soldi va a prendersi da mangiare in rosticceria “, così si esprime la mamma milionaria) … non, comunque, pronto ad affrontare il percorso ad ostacoli della vita.


Si tratta quei figli che hanno come denominatore comune il fatto che:
costituiscono il dramma dei genitori soprattutto anziani, disperati all’idea che il figlio,
minimamente all’altezza di gestire un conto corrente, disperda dopo la
loro scomparsa tutto il patrimonio di una vita con il pericolo di restare lui stesso senza risorse.


Vero che i genitori hanno nel frattempo già trovato, ad esempio nel consulente finanziario piuttosto che assicurativo, qualche soluzione.


Noi però in quanto professionisti o solo semplici genitori, vorremmo tenere in considerazione, anche questo tipo di fragilità, che presenta non poche difficoltà in termini di soluzioni possibili intesi come strumenti giuridici efficaci da proporre.


Per orientarci, pur trattandosi di un fenomeno assolutamente estraneo alla disabilità, partiremo comunque, da questo fenomeno, per il fatto che questo approccio ci permette di focalizzarci in particolar modo sugli strumenti tecnici che ci consentono di trovare soluzioni soddisfacenti anche e soprattutto per fragilità di cui ci vogliamo in particolare occupare: quella del figlio “immaturo”.


Questo è il nostro focus di attenzione: individuare e analizzare quegli strumenti tecnico-giuridici per evidenziare quelle caratteristiche che li rendono adatti alla soluzione di questo tipo di problematiche.


Per permettere a tutti di farsi un’idea concreta su queste tematiche vi invito a partecipare all’incontro del 28 marzo prossimo che si terrà all’interno del mio Laboratorio. Per info inviare una e-mail a:
eventi@studiosilvanomaggio.it