Lo scorso 6 agosto è stato pubblicato il tanto atteso decreto interministeriale sulla Transizione 5.0, che stabilisce le regole per l’accesso al nuovo credito d’imposta. Questo incentivo è destinato alle aziende che realizzano nuovi investimenti sul territorio nazionale, con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici di almeno il 3% o il 5%, a seconda del tipo di processo produttivo coinvolto.
Successivamente, il 16 agosto, è stata rilasciata la Circolare Operativa Transizione 5.0, una guida tecnica elaborata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy in collaborazione con il GSE. La circolare chiarisce i dettagli applicativi della misura, fornendo indicazioni utili per le aziende.
In seguito, è stata aperta la piattaforma informatica “Transizione 5.0” sul sito del GSE, attraverso la quale le aziende di qualsiasi dimensione e settore possono inviare le comunicazioni necessarie per prenotare il credito d’imposta. Tale credito potrà arrivare ad un massimo del 45%, ma occorre prenotarlo tramite apposita comunicazione da inviare al GSE, corredata da certificazione energetica “ex-ante”, prima dell’avvio dell’investimento.
La dotazione finanziaria è considerevole, ammontando a 6,3 miliardi di euro. Tuttavia, è importante procedere quanto prima alla prenotazione per non rischiare l’esaurimento dei fondi. Sono ammissibili le seguenti tipologie di investimenti effettuati tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025:
- Acquisto di beni strumentali 4.0, materiali e immateriali, per progetti di efficientamento energetico. Questi beni devono essere inseriti in un progetto di innovazione che consenta di ottenere una riduzione dei consumi energetici pari ad almeno il 3% dei consumi energetici della struttura produttiva, oppure il 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento.
- Impianti fotovoltaici e altri sistemi per autoproduzione e autoconsumo: essi devono far parte di un progetto di innovazione che preveda l’acquisto di beni strumentali (punto 1).
- Spese per la formazione.
Per gli impianti fotovoltaici e altri sistemi per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia, facenti parte di un progetto di innovazione, è prevista una maggiorazione del credito d’imposta spettante, che potrà quindi arrivare a un massimo del 63%, a condizione che:
- il progetto di innovazione riguardi un investimento in beni 4.0 che conseguano il risparmio energetico minimo come precedentemente riportato;
- l’investimento sia effettuato negli anni 2024 e/o 2025;
- l’impianto fotovoltaico sia prodotto nell’Unione Europea e presenti un’efficienza energetica di almeno il 21,5%.
Dott. Michele Roviaro