https://studiosilvanomaggio.it/tipi-di-trust/All’Università di Economia e Commercio di Padova due professori di materie giuridiche mi avevano proposto di fare , come si diceva allora, l’assistente, ma pur attirato dall’idea ho preferito seguire la mia vocazione.
Durante questi primi quaranta anni di attività di commercialista non ho mai smesso di amare e dedicarmi alle problematiche di natura giuridica , soprattutto quando nascevano da idee ed iniziative nuove , ma sempre però con risvolti concreti ed economicamente vincenti.
Nel 1979 ad esempio ho costituito una società di leasing , la prima nella mia provincia , cosa che ha permesso al mio cliente concessionario di auto di essere il primo per vendite ,oltre al fatto di guadagnare su due fronti contemporaneamente.
Per arrivare ai nostri tempi, la data fondamentale per me e la mia vita professionale è rappresentata dal Natale 2006, in cui vedeva la luce finalmente la normativa fiscale sul TRUST .
Prima di allora era assai difficile avventurarsi a costituirlo in Italia, e, se costituito all’estero, comportava evidenti scomodità per il cliente.
Da allora l’innamoramento verso questo istituto ha trovato appagamento; non solo non mi sono più staccato dallo studio e dalle applicazioni , ma grazie proprio ai casi vieppiù risolti, è cresciuto una passione da sempre presente .
Da sempre infatti sono stato attratto dal tema della Gestione del Patrimonio in generale , sia personale che familiare , espressione che negli ultimi anni in verità viene sovente abusata.
Una priorità per me nei casi che dovevo affrontare, oltre agli obiettivi che mi venivano richiesti dal cliente , era ad esempio l’attenzione al rischio sempre latente in azienda e nella vita personale dell’imprenditore e alle opportunità che questa visione delle cose offriva.
Banalmente per farci un’idea basti pensare a quanti fondi patrimoniali sono riuscito a costituire piuttosto a quanti patrimoni aziendali ho “separato” da quelli a rischio , contribuendo a salvarli dalle vicende sfavorevoli successive.
La prima grande qualità di questo strumento , a mio modo di vedere, è infatti legata alla estrema versatilità di soluzioni a casi concreti i più vari e “impossibili”.
Tanto da farmi coniare lo slogan:
“ il trust non ha ancora finito di stupirmi “.
Soprattutto in questi ultimi anni in cui , grazie agli incontri e alle conferenze sempre più frequenti con Associazioni di categoria piuttosto che Enti di formazione o altro, mi sono trovato ad affrontare le tematiche più strane e particolari.
Con l’occasione ho potuto far crescere all’ interno del mio studio nuove professionalità che mi permettono di tenere in piedi una struttura capace di risolvere e soddisfare una domanda crescente .
Il futuro dello strumento trust non potrà che richiedere sempre più questo tipo di organizzazione, sia in virtù di una maggior richiesta legata alla conoscenza dell’istituto, ma anche alla chiara percezione che il cliente pretende di avere fin dal primo momento in cui si avvicina ad un professionista per la soluzione dei suoi problemi.
Questa in poche parole è la filosofia mia e dei miei collaboratori.